2) Gold Saucer
Di come i protagonisti fanno amicizia

Il cielo nella stagione di mezzo assumeva colori forti, che andavano dal cobalto all'ametista. Era impossibile restare indifferenti a tanta bellezza. Cid volava ormai da anni, eppure ogni volta era un'emozione grandissima.
I nostri amici approfittarono del viaggio per fare conoscenza. In fondo avevano deciso di partire insieme, senza sapere praticamente nulla l'uno dell'altro, ma spesso gli incontri casuali risevano delle piacevoli sorprese.
Barret, Red e Cid erano compagni di scuola. Chissa' come aveva fatto a frequentare la scuola uno come Red? Come faceva a stare seduto al banco? Nessuno oso' chiedeglielo.
Barret gestiva un locale a Midgar, uno di quei posti per fighetti incravattati con musica soft e luci basse. Qualcuno una volta mise in giro la voce che fosse il quartier generale di un gruppo di ribelli. Fu una pubblicita' inaspettata, vennero da tutte le parti del Easter Continent per vedere il famigerato locale. Lui non nego' ne confermo', ma naturalmente una persona per bene come Barret non avrebbe mai potuto avere a che fare con dei ribelli. Nonostante il suo aspetto esteriore, era proprio un candido .... a parte il colore della pelle, ovviamente.
Red gli dava una mano col locale. Non c'erano molte occupazioni per un leone zotico e irascibile. Non era cattivo, solo insofferente a qualunque cosa si discostasse leggermente da come l'avevva immaginata lui.
Cid faceva il pilota. Niente di emozionante, in verita', accompagnava turisti annoiati sui luighi di gradi battaglie del passato: Fort Condor, Midgar. Il suo sogno era sempre stato volare e alla fine, in un modo o nell'altro, lo aveva realizzato.
Era un po' di tempo che i tre amici pensavano di fare qualcosa insieme, ma Cid non voleva rinuciare a volare, Barret non voleva passare la vita su un aeroplano e Red, beh, di solito lui era contrario a qualunque cosa per partito preso.
Tifa e Cloud erano nati nella stessa citta', Nibelheim, anche se ormai chiamare citta' quel cumulo di macerie affumicate era davvero difficile. Cloud non ricordava molto della sua infanzia, cosi' come di gran parte della sua vita. Certo non sarebbe stato contento di sapere che aveva trascorso mesi in un ospedale psichiatrico, ma non c'era ragione che venisse a saperlo, soprattutto ora che aveva riacquistato un po' di ficucia in se stesso, dopo aver parlato con Sephyroth.
Zac invece veniva dalla citta' di Gongaga. Fin da piccolo aveva desiderato arruolarsi, nulla al mondo glielo avrebbe impedito. Era stato un grande soldato e aveva servito sotto Sephyroth, ma al ritorno dalla missione tutto cambio'. Lui non ne parlo' mai e anche in questa occasione sorvolo' l'argomento.
Vincent era davvero un tipo strano, non amava parlare, non amava la compagnia, non amava la luce. Sephyroth era l'esatto contrario, sempre pronto a mettersi in mostra. Per il viaggio si era portato dietro un intero baule di vestiti, scarpe e biancheria sexy. Aveva una collezione di bustini, da far invidia ad Aeris. Anzi, in verita' la ragazza non aveva mai indossato cose tanto audaci, nemmeno nei suoi sogni piu' proibiti. Ancora non era chiaro come si fossero trovati due tipi cosi' differenti. Gli opposti si attraggono, almeno cosi' dicono le leggi della fisica. Il loro rapporto era sempre stato piuttosto movimentato. Vincent non disdegnava di farsi qualche bella fanciulla ogni tanto e Sephyroth si concedeva praticamente a qualunque uomo sotto i 40. Ma alla fine tornavano sempre insieme.

Zac non poteva fare a meno di pensare ad Aerith. Ora gli spiaceva di averla abbandonata al Northern Crater, ma era sicuro che avrebbe trovato il modo di cavarsela. Lei era cosi': quando si trattava di salvare se stessa era sempre piena di risorse. Il ragazzo avrebbe voluto chiudere la loro storia senza farla soffrie troppo. Certo era una cara ragazza, quando voleva, solo che non voleva quasi mai. Era volubile e incontentabile, insomma ................. Mentre stava pensando a queste cose gli venne in mente che Aerith gli stava raccontando qualcosa a proposito del suo rapimento da parte dlgi uomini di Rufus. Sul momento non le aveva prestato attenzione. Aerith era la classica persona che faceva diventare un granello di sabbia il deserto del Sahara. Ora pero' Zac era un po' preoccupato. Cosa potevano volere gli uomini del presidente da lei? Certo tra lui e l'organizzazione non correvano rapporti proprio idilliaci, ma Aerith cosa c'entrava? Forse Cid e gli altri sapevano qualcosa di piu' sull'accaduto.
- Hei ragazzi, Aerith vi ha detto qualcosa del suo rapimento quando l'avete trovata?
- Non molto - risponde Cid - solo che gli uomini di Rufus dovevano portarla da lui, ma che non sapeva cosa volessere. Pero' mi sembra che se la sia cavata egregiamente da sola, visto che l'hanno lasciata andare. Sei preoccupato per lei?
- Non tanto per averla lasciata da sola al Northern Continent. Sono sicuro che trovera' il modo di tornare a casa. Mi chiedo cosa volessero da lei gli uomini del Presidente. Se mi avessero tra le mani, non credo che mi tratterebbero con i guanti. Forse volevano servirsi di lei per arrivare a me.
- Non ci pensare, tanto adesso non puoi fare nulla. Se sei davvero cosi' preoccupato quando arriviamo a Gold Saucer puoi andarla a cercare.
- Hai ragione e' la soluzione migliore. Potrei riposarmi un giorno e ripartire.

Verso sera arrivarono a destinazione. Ultima prosegui' il viaggio per conto proprio. I suoi genitori abitavano poco distante da li'e lei non li vedeva da molto tempo. Gold Saucer poteva aspettare. Cid si chiese che razza di genitori poteva mai avere una creatura del genere, ma evito' accuratamente di esternare i suoi pensieri ad alta voce
Cloud aveva uno speciale pass per entrare gratis, ma naturalmente non si ricordava di averlo, cosi' dovettero tutti pagare il biglietto di ingresso. Per prima cosa si sistemarono all'Hotel. Era un po' lugubre e decadente, l'atmosfera era tipo *notte di ognissanti* e se non fosse che i fantasmi non esistono, avresti potuto credere che li' ci abitassero. Il secondo piano era inagibile; forse lo stavano ristrutturando. No era proprio il massimo, ma finirono per accontentarsi. Vincent era l'unico che sembrava trovarsi perfettamente a proprio agio. Sephyroth invece fece una vera scenata.
- Amore, non pretenderai che resti qui. Questo posto cade a pezzi e sinceramente non mi sembra adatto a me. Se stai cercando di prenderti una piccola vendetta sappi che non e' affatto divertente costringermi a vivere in questa stamberga - disse con le mani sui fianchi e atteggiamento di chi non e' disposto a scendere a compromessi - Allora, che intenzioni hai?
- Andiamo - rispose Vincent, sventolandogli sotto il naso la chiave della camera.
Sephyroth lo segui' senza aggiungere nulla, fino al mattino dopo non ricomparvero.

Nel frattempo era arrivato il portire con un messaggio per il sig. Zac. Chi mai poteva sapere del suo arrivo? Era di Aerith.
Caro Zac - recitava il biglietto - sono riuscita a tornare a casa, non certo per merito tuo. Non scomodarti a cercarmi, ho gia' trovato di meglio - firmato - La tua ex fidanzata Aerith.
- Ma come faceva a sapere che eri qui? - chiese Red - quella ragazza non vuole proprio lasciarti in pace.
- Cosi' sembrerebbe - rispose Zac visibilmente contrariato. Non sapeva se essere contento per aver chiuso con Aerith - in fondo era quello che voleva - o incavolato per essere stato mollato con un biglietto simile di fronte a tutti.
- Quella ragazza farebbe perdere la pazienza a chiunque - aggiunse Barret per cercare di sdrammatizzare la situazione - forse non ti e' andata poi cosi' male.
Sara' anche stato cosi', ma Zac era rosso come un peperone e si sentiva a disagio per la figuraccia. Nel frattempo si era fatto molto tardi. Decisero di rimandare qualunque cosa al giorno dopo e andare a dormire.
La notte trascorse tranquilla. Cloud, stravolto dai recenti avvenimenti, dormi' come un sasso. Anche Barret, Cid e Red erano piuttosto stanchi e non fecero fatica ad addormentarsi. Sephyroth e Vincent invece non passarono la notte tra le braccia di Morfeo ma l'uno tra le braccia dell'altro. Quanto a Zac ancora rimuginava sopra il biglietto di Aerith. Forse era meglio cosi', in fondo anche lui era stufo. Certo che se gli avesse evitato di fare la figura dell'imbecille davanti a tutti, sarebbe stato piu' contento.

Il giorno seguente fu interamente dedicato al divertimento. Gold Saucer, apro una parentesi per chi non lo sapesse e' una specie di paese dei balocchi, con in piu' il vantaggio che se perdevi a qualche gioco non ti trasformavano in un asino. Ci sono attrazioni di ogni genere, dalla ruota panoramica, alle corse con i chocobo, ai terribili combattimenti di Battle Square.
Zac non aveva rivali in qualunqu cosa si cimentasse. A Battle Square le macchine che distribuivano i premi finirono per amndare in tilt, alle corse dei chocobo esauri' tutti i premi, al rollercoaster fece il massimo dei punti al primo giro. Cloud fu una frana in tutto. non si poteva certo dire che il ragazzo fosse molto dotato.
- Coraggio dolcezza - lo rinquoro' Sephyroth - una giornata storta capita anche ai migliori.
- Dice davvero signor Sephyroth?
- Certo! E piantala di chiamarmi signor Sephyroth, semmai ...... signora.
-Hei ragazzi, il signor Sephyroth ha detto che una giornata no puo' capitare a chiunque.
Cloud aveva un'aria cosi' ingenua che tutti si chiesero se avesse fatto qualce corso per sembrare cosi' imbecille o fosse un dono di natura.
- Hei ragazzi, il signor Sephyroth e' grande, vero? Lui e' il migliore, vero? Senta signor Sephyroth, io non mi ricordo molto bene, ma quando mi ha ferito col suo spadone, mi voleva uccidere.?
- Ma cosa vai a pensare dolcezza. A un ragazzino carino come te avrei preferito .... lascia perdere. Volevo solo metterti alla prova per vedere se eri degno di entrare nei Soldiers.
- Gia', dev'essere andata proprio cosi'. Senta signor Sephyroth, ma poi cosa e' successo? Io non mi ricordo nulla. Lei che fine ha fatto?
- Sai, ho viaggiato molto. Sono stato in molti posti (anche contemporaneamente).